Quasi 3000 anni fa sulla rupe di Verucchio sorgeva un centro di cultura villanoviana, popolato da famiglie aristocratico-gentilizie, che dalla sua posizione tra rotte adriatiche e percorsi terrestri per gli scambi in più direzioni derivava ricchezza e sviluppo culturale.
Le scoperte archeologiche hanno messo in luce oggetti straordinari, riferiti alla prima età del ferro (IX-VII secolo a.C.), oggi presentati nel Museo Archeologico, allestito presso il convento di S. Agostino nel cuore del borgo medievale.
Per valorizzare questo importante patrimonio, dal 1985 il Comune di Verucchio ha investito progetti e risorse per allestire il Museo Archeologico, rinnovato poi dal 1995 con lo sviluppo in gran parte ancora attuale, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di riferimento.
Storicamente il centro villanoviano di Verucchio ebbe un ruolo importante nell’area dell’Adriatico centro-settentrionale, favorito in particolare dal commercio dell’ambra, resina fossile molto ricercata per la sua rarità per realizzare gioielli ed altri oggetti preziosi.
La prosperità delle famiglie aristocratiche di Verucchio si riflette nelle sepolture scoperte, finora 600 distribuite in 4 necropoli, che contengono ricchissimi corredi con oggetti di varia forma e funzione, riflesso di un artigianato molto sofisticato che era attivo anche nel territorio.
L’unicità di queste scoperte deriva anche dal fatto che nelle tombe, realizzate come pozzetti scavati nel terreno argilloso, si sono conservati oggetti realizzati in materiale organico, che difficilmente il tempo mantiene integri se non in particolari condizioni, e che rappresentano un punto di riferimento importante per conoscere molti aspetti della cultura materiale dell’epoca, altrimenti sconosciuti.
Si tratta di abiti in lana, arredi in legno (troni, poggiapiedi, tavolini), contenitori ed elmi in vimini, cibi di natura animale o vegetale, i quali, insieme ai preziosissimi gioielli in ambra e agli altri oggetti che componevano i corredi funerari, formano una raccolta unica al mondo per il periodo storico cui appartiene.
Il percorso di visita racconta la storia di questo villaggio villanoviano attraverso alcuni corredi funerari più significativi e si snoda su tre piani attraverso tre tematiche principali.
Completano il percorso la Sala dell’Area sacra, dedicata alle scoperte provenienti dall’area abitativa villanoviano-etrusca, e la Sala tattile, allestita per scoprire in modo multisensoriale la ricostruzione di una tomba principesca femminile con il suo ricco corredo.
CONSERVARE, CONOSCERE, COMUNICARE sono le tre parole chiave su cui si fonda la missione del Museo.
La conservazione costituisce un impegno quotidiano per consentire anche alle generazioni future di scoprire questo patrimonio.
Lo studio e la conoscenza sempre più approfondita delle necropoli villanoviane, ancora in corso, costituiscono la solida base su cui si fondano non solo il percorso di visita, ma anche tutte le attività di valorizzazione che il Museo propone al pubblico, con l’ambizione e lo sforzo di parlare a tutti.